castel bragher

Comodo percorso ondulato per stradine di campagna e forestali che  per attraversano boschi e prati con suggestivi squarci panoramici sulla bassa e media Val di Non e sull’antica chiesa pievana di San Euserio a Torra risalente a prima del XII secolo. Per le sue caratteristiche il percorso è ideale anche per mountain bike

descrizione

Scendendo da Priò (ca. 600 m), lungo la strada provinciale della Predaia, poco prima del bivio per Dardine (ca. 100m), si imbocca sulla destra – in leggera salita – una strada di campagna asfaltata. Proseguendo a sinistra, dopo circa 400 m pianeggianti, ci si immette nel bosco. Da qui per stradina sterrata, il percorso continua per boschi e prati con notevole vista panoramica sulla bassa e media Val di Non e sull’antica chiesa pievana di San Euserio a Torra (documentata per la prima volta nel XII secolo, secondo la leggenda esistente già dai tempi della evangelizzazione dell’Anaunia e ricostruita a causa dei numerosi incendi e per vetustà nel 1624).

Dopo circa 1,5 km si attraversa il Rio Panarota (possibilità di scendere a Torra per comodo sentiero – 600m). Proseguendo per stradina forestale attraverso le pinete del Criò si raggiungono le campagne di Vion e in seguito l’abitato nei pressi della chiesetta di San Sigismondo (XVI sec. ).

Della piazza di Vion, a destra per la strada asfaltata in direzione nord attraverso i frutteti della “bonifica” fino all’area pic-nic (circa 1 km); svoltando a destra si prosegue per comodo percorso forestalefino a immettersi sulla strada provinciale della Predaia. Questa si percorse in discesa per 600 m ed in corrispondenza dell’ampio tornante, svoltando a destra, si imbocca la strada comunale per Corredo fino a giungere al vicino Castel Bragher immerso nel verde della fitta abetaia in luogo solitario e suggestivo.

Il castello è una residenza privata e non è visitabile.

storia e cultura

Castel Bragher

Ottimamente conservato e singolare per presenza dei caratteristici torrioni cilindrici, fu costruito alla metà del XIII secolo ad opera del conte Bragherio di Coredo; poco dopo venne in possesso dei signori di Tono che lo ampliarono e completarono nel XVI e XVII secolo ed assunse l’attuale forma architettonica.