castel san pietro

Suggestivo e selvaggio percorso tra forre, guadi del torrente Rinassico e ombrosi boschi di faggio. L’itinerario passa vicino a Castel San Pietro vicino a una terrazza naturale con un panorama incantevole sulle Dolomiti di Brenta. Proseguendo si costeggia l’area protetta del Monte Malachin per ricongiungersi all’itinerario 15.


descrizione

Dal campo sportivo di Vigo di Ton, si costeggia il corso del Torrente Rinassico e successivamente per stradina forestale in leggera ascesa ci si inoltra lungo la Valle del Rinassico. Dopo avere attraversato il torrente per due volte (guado in massi) e avere lambito i resti di una vecchia calcara, l’antica mulattiera incomincia a inerpicarsi lungo il ripido fianco della selvaggia Valle di San Pietro.

Per la salita, si consiglia di imboccare la diramazione a sinistra, fiancheggiando la forra del rio, in quanto meno ripida e molto suggestiva rispetto alla mulattiera che sale direttamente al castello lungo la massima pendenza.

Superati gli ultimi 150 m di dislivello (ca. 30 min.) attraverso l’ombroso bosco di faggio della Foresta Demaniale di San Pietro, si giunge nella selletta antistante una torre circolare, testimonianza, insieme ad altri ruderi, del castello medievale di San Pietro, documentato per la prima volta nel 1321. La denominazione deriva dall’intitolazione della perduta cappella, che era stata consacrata ai Santi Pietro e Paolo nel 1504. Notevole, da qui, il panorama sulla Bassa Val di Non e sul Gruppo di Brenta settentrionale (sottogruppo della Campa).

Superata la deviazione per Castel San Pietro, continuando lungo il percorso si costeggia sulla destra l’area protetta provinciale del Monte Malachin, un’area dall’alta qualità naturalistica e decisamente interessante, anche per la presenza di due specie floristiche di rilievo: la Saxifraga tombeanensis – a rischio estinzione – e la Dracocephalum austriacum, meglio conosciuta come Melissa austriaca.

Proseguendo si incontra l’itinerario numero 15. È possibile rientrare al punto di partenza percorrendo  il sentiero 510 (itinerario 15 e poi itinerario 2) o ritornare indietro sul percorso numero 2.

 

rete natura 2000

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Rete Natura 2000 è una rete ecologica istituita nel 1992  con direttive della Commissione europea (“Habitat” e “Uccelli”) con la finalità di fornire un’efficace protezione alle zone più importanti dell’Europa dal punto di vista della biodiversità e della presenza di habitat rari e in pericolo.

storia e cultura

Castel San Pietro*


Lungo la valle attraversata dal torrente Rinassico, su di un promontorio roccioso, si scorgono ancor oggi la torre cilindrica e i ruderi di un castello medievale appartenuto ai Thun. La denominazione deriva dall’intitolazione della cappella, fabbricata entro il perimetro delle mura e consacrata ai santi

Pietro e Paolo – insieme all’altare lapideo – il 23 aprile 1504. Sorto nel XII-XIII secolo a controllo di una via di comunicazione tra l’Anaunia e la Bassa Atesina, il complesso castellano fu acquistato dai Thun prima del 1338 e abbandonato tra Sei e Settecento. Oltre al mastio alto circa 11 metri – leggermene strombato e ormai privo della terminazione merlata – che era accessibile da una porta aperta sul lato nord-ovest, a circa 5 metri dal terreno, rimangono i resti di una torretta quadrata e di due edifici residenziali a pianta rettangolare – costruiti con pietre calcaree – che si affacciavano sul cortile interno.

Proprietà privata.

(*) testo di Salvatore Ferrari tratto da: “I luoghi dei Thun nelle valli del Noce. Itinerari d’arte e di storia”, a cura di Salvatore Ferrari. Testi di Salvatore Ferrari, Novella Forner, Alberto Mosca, Emanuela Rollandini.
Trento: Provincia Autonoma di Trento; Museo Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali, 2010.