san romedio

Meta di questo percorso è il Santuario medioevale di San Romedio da secoli punto d’approdo di devoti pellegrini e di viaggiatori curiosi. È possibile partire sia dal paese di Coredo con breve deviazione sulla terrazza panoramica affacciata sugli omonimi laghi che dalla località Sette Larici , passeggiando lungo la suggestiva valle del Verdès.


descrizione

Partenza da Coredo:

Piacevole escursione attraverso i boschi non impegnativa per arrivare al Santuario di San Romedio partendo dall’abitato di Coredo, proseguendo per i laghi di Coredo e Tavon e dopo averli costeggiati proseguendo in discesa fino al dos Canestrin percorrendo una piccola valle dove scorre il rio Verdès, si arriverà direttamente ai piedi del Santuario di San Romedio.

Partendo da località Sette Larici:

Escursione non impegnativa con partenza dalla località Sette Larici attraverso strade forestali nel bellissimo sito di importanza comunitaria “Valle del Verdès” IT 3120144, solcato dal rio Verdès caratterizzato per la presenza di boschi di abete bianco. Lungo la valle sono ancora visibili i ruderi degli antichi mulini ad acqua.

storia e cultura

Santuario di San Romedio*

In uno dei suoi “viaggi pittorici”, compiuti tra il 1802 e il 1811 alla ricerca di luoghi pittoreschi da fissare sulla tela, il paesaggista bellunese Pietro Marchioretto (1761-1828) s’imbattè anche nel santuario medievale di san Romedio, da secoli meta di devoti pellegrini e di viaggiatori curiosi. Nella veduta, tratta con ogni probabilità da un disegno preparatorio fatto sul posto, l’autore ci restituisce un’immagine presa di scorcio dalla ripida strada d’accesso. L’eremo, costituito da cinque cappelle e da altri fabbricati di servizio sorti in epoche diverse, appare aggrappato all’altissima rupe, circondato da scarpate rocciose coperte da boschi secolari, tra le quali scorre il corso d’acqua, e immerso in un cielo terso. “Anche senza essere dei romantici – scriveva Simone Weber nel 1938 – non si riesce a sottrarsi alla poesia di questo luogo profondamente suggestivo, pieno di storia, di fede e di quiete, non rotta che dal mormorio del torrente che lambisce la strada”.

Scarica pag. 47-53

Proprietà privata.

(*) testo di Salvatore Ferrari tratto da: “I luoghi dei Thun nelle valli del Noce. Itinerari d’arte e di storia”, a cura di Salvatore Ferrari. Testi di Salvatore Ferrari, Novella Forner, Alberto Mosca, Emanuela Rollandini.
Trento: Provincia Autonoma di Trento; Museo Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali, 2010.